Quando si può parlare di disturbo di personalità?
Quando i tratti del carattere divengono rigidi ed inflessibili, inadeguati alle varie situazioni; non si riescono più a tollerare le frustrazioni o accettare le differenze individuali, si hanno difficoltà nel “mettersi nei panni degli altri” (provare empatia) oppure non si impara più dall’esperienza.
Chi ne è affetto di solito non cerca l’aiuto di un terapeuta perché non percepisce la disfunzionalità, anzi si ritiene vittima e tende a cambiare l’ambiente anziché se stesso.
Si suddividono in tre cluster o categorie:
A) condotte bizzarre o eccentriche (disturbo paranoie, disturbo schizoide, disturbo schizotipico di personalità)
B) comportamenti emotivi, impulsivi, drammatici (disturbo antisociale, disturbo borderline, disturbo istrionico e disturbo narcisistico di personalità)
C) ansia o inibizione ( disturbo evitante, disturbo dipendente, disturbo ossessivo-compulsivo di personalità).